Lavoro. Sbarra al Consiglio generale della Fai Cisl ad Assisi: “Contro caporalato e ghettizzazione bisogna dare continuità al tavolo di confronto avviato con il Governo e le aziende”

“Grazie a tutta la Fai Cisl per aver organizzato questa nuova e bella edizione delle ‘Giornate della Montagna’ e soprattutto per il grande lavoro contrattuale e di rappresentanza che questa importante categoria, dove ho trascorso anni bellissimi, porta avanti ogni giorno con tenacia, competenza e passione”. Lo ha detto oggi ad Assisi il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, intervenendo al consiglio generale della Fai Cisl, riunito al termine delle Giornate della Montagna “Lavoro, persona, territorio”.

Dopo i saluti iniziali, Sbarra è tornato a commentare la triste vicenda del bracciante indiano morto a Latina per un incidente sul lavoro, ribadendo che : “Non deve calare il silenzio sulla morte di Satnam Singh vittima, nelle campagne di Latina, non del lavoro ma dello sfruttamento da parte di aguzzini che si sono resi colpevoli di un atto rintracciabile solo in un abisso di disumanità e di barbarie. La giustizia faccia rapidamente ed efficacemente il suo corso”, ha aggiunto il leader Cisl.
“Il lavoro irregolare, il caporalato, la ghettizzazione ed il confinamento ai margini, al limite dell’invisibilità, richiedono ora più che mai strategie determinate e risposte concrete dalle istituzioni nazionali e locali e dalle imprese. Bisogna dare continuità al tavolo di confronto avviato con il Governo e le aziende. Dobbiamo aumentare i controlli, le ispezioni e il presidio delle forze dell’ordine. Dobbiamo applicare la legge 199 del 2016, che ha dato una stretta importante sul fronte penale, ma non sul piano della prevenzione e della partecipazione sociale. Occorre dare maggiori affidamenti alle Parti sociali, a chi ben conosce le realtà a rischio e per questo deve poter partecipare attraverso la contrattazione e bilateralità all’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Vanno realizzati progetti di sistema riguardo a trasporti, sanità, politiche abitative, integrazione. Solo così si abbattono alla radice le condizioni che determinano la nascita dei ghetti”, ha concluso il sindacalista.RispondiRispondi a tuttiInoltra